Note biografiche e foto

Memorie anni 70

Sembrava logico fondere tecniche e materiali; purché utili a concludere un’opera: olio, smalti, vernice spray, pastelli etc. Avevo la sensazione che la pittura di avanguardia non era “morta” e che le esperienze di “comportamento” non
sempre negavano l’opera ma a volte la suggerivano.
Incominciavo le tele con spessi listelli, in legno naturale da cantiere lasciando in essi anche le stuccature delle imprecisioni. Cercavo di ottenere nell’opera una tonalità scarnificata da ogni sovrabbondanza cromatica.
Il dipinto era finito quando in esso si intravedevano alcune fasi esecutive.

Stefano Lustri

 

Stefano Lustri nasce a Capistrello (Aq) il 17 Marzo 1953. Dal 1971 al 1975 soggiorna a Roma dove, all'Accadernia di Belle Arti e alla scuola libera del nudo, frequenta i corsi dello scultore Emilio Greco, dello scultore Roual Vistori per il corso di anatomia artistica, dell'incisore Barriviera, del critico Cesare Vivaldi, del critico Enrico Crispolti, del pittore Lorenzo Gigotti. Avrà tra i compagni di studio: Giuseppe Fiducia; Ogata; Ciriaco Campus.
In quegli anni romani, venendo a conoscenza dell'intensa attività culturale della capitale frequenta inaugurazioni e visita mostre in gallerie. Altre impressioni, inedite, solcano la sua coscienza: l'Arte Concettuale; l'Happening; il Comportarnento; viene a conoscenza delle opere di Christo; Kounellis; Mattiacci; Merz; Pistoletto; vede la rassegna "Contemporanea" nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese, riflette sui significati dell'arte da e per il museo.
Nel 1972 riparte dopo alcune sperimentazioni dichiaratamente dalla fotografia; ed esegue il suo primo reportage fotografico, realizzato in un magazzino dove giace una miriade di oggetti in disuso in cui si aggirano giovani modelli umani che mimano, tra le cianfrusaglie, con oggetti trovati, deliranti storie sul potere.
Nascono così i cicli pittorici di:

Matura, così, i suoi interessi artistici e le linee della sua ricerca in coincidenza della sua partecipazione ad alcune mostre ufficiali; operando, infine., nell'area delle nuove ricerche di figurazione, contribuisce al dibattito, laddove, l'arte concettuale nell'affermarsi creava non poco vuoto intorno a se, e dipingere tele "con figure" sembrava non dovesse avere più senso.

Roma - Accademia di belle arti - Emilio Greco

Roma Maggio 1973 Allievi all' Accademia di Belle Arti nell'aula di scultura di Emilio Greco
(foto P. Pezzini)

 
 
L'Artista Lustri nel suo studio

L'Artista nello studio - Avezzano 1976
(foto D. Tacconella)

La sua ricerca, quindi, nasce in quello spazio "sottile diaframma di congiunzione", tra le espressioni diffusesi con le varie tesi sul12 "azzeramento" e la rifondazione della pittura di figurazione, della post-avanguardia, manifestatasi sul finire degli anni '70.

Così scrive del pittore Lorenza Trucchi a proposito di una sua esposizione romana del 1977
"...costruisce e arreda nello studio uno spazio scenografico con relativo modello-attore che poi fotografa; in un secondo tempo, sulla base di questa seconda documentazione, aiutandosi parzialmente con il proiettore,dipinge delle tele a grandezza naturale. Lustri evade dunque l'impatto diretto con il mondo esteriore, non cerca I'avventura del quotidiano, è indifferente alla natura preferendo creare artificialmente in vitro una sfera d'azione in cui è assoluto demiurgo e regista...".

Nella seconda metà degli anni settanta, il contenuto sociale di figurazione critica nell'iconosfera urbana, lo avvicina a pittori quali Franco Mulas, Angelo Titonel, Sergio Sarri, Marco Fidolini, con i quali stringe amicizia e nel contempo espone, in alcune mostre, opere ispirate al pensiero di Jean Paul Sartre.

Ambienti, Progetti, Simboli

1972 - 77 Ambiente Progetto Simboli (foto D. Tacconella)

 
Alberto ziveri (disegno) Ciriaco Campus (disegno)

1974 S. Lustri - penna su carta 25,5x37,5 cm
Alberto Ziveri disenga nell'aula della scuola libera del nudo

1971 S. Lustri - Matita su carta 24,5x32cm
Ciriaco Campus

 
stefano lustri durante alcune riprese (interno studio) studio stefano lustri

1977 - Nello studio durate la ripresa fotografica di una messa in scena

1977 - Lo studio magazzino (foto D.Tacconella)