La sua ricerca, quindi, nasce in quello spazio "sottile diaframma di congiunzione", tra le espressioni diffusesi con le varie tesi sul12 "azzeramento" e la rifondazione della pittura di figurazione, della post-avanguardia, manifestatasi sul finire degli anni '70.
Così scrive del pittore Lorenza Trucchi a proposito di una sua esposizione romana del 1977
"...costruisce e arreda nello studio uno spazio scenografico con relativo modello-attore che poi fotografa; in un secondo tempo, sulla base di questa seconda documentazione, aiutandosi parzialmente con il proiettore,dipinge delle tele a grandezza naturale.
Lustri evade dunque l'impatto diretto con il mondo esteriore, non cerca I'avventura del quotidiano, è indifferente alla natura preferendo creare artificialmente in vitro una sfera d'azione in cui è assoluto demiurgo e regista...".
Nella seconda metà degli anni settanta, il contenuto sociale di figurazione critica nell'iconosfera urbana, lo avvicina a pittori quali Franco Mulas, Angelo Titonel, Sergio Sarri, Marco Fidolini, con i quali stringe amicizia e nel contempo espone, in alcune mostre, opere ispirate al pensiero di Jean Paul Sartre.
|
1972 - 77 Ambiente Progetto Simboli (foto D. Tacconella) |
|
|
1974 S. Lustri - penna su carta 25,5x37,5 cm
Alberto Ziveri disenga nell'aula della scuola libera del nudo |
1971 S. Lustri - Matita su carta 24,5x32cm
Ciriaco Campus |
|
|
1977 - Nello studio durate la ripresa fotografica di una messa in scena |
1977 - Lo studio magazzino (foto D.Tacconella) |